Farmaci ad azione antidepressiva e Covid-19
Una recente ricerca francese (Association between Antidepressant Use and Reduced Risk of Intubation or Death in Hospitalized Patients with COVID-19: Results from an Observational Study) pubblicata su Molecular Psychiatry (Impact factor 2019:12.384) e condotta su 7.230 soggetti adulti affetti da Covid-19, ha evidenziato una correlazione significativa tra uso di antidepressivi e andamento più favorevole del decorso della malattia, con riduzione del rischio di intubazione e di mortalità.
Si tratta di uno studio osservazionale, ovvero di una ricerca che si prefigge di rilevare l’associazione di fenomeni senza indagarne le cause. Lo psichiatra Nicolas Hoertel, capofila del gruppo di ricerca, spiega: «L’uso di farmaci antidepressivi è parso significativamente associato a un diminuito rischio di intubazione o di morte, indipendentemente dalle caratteristiche del paziente. Sono dati da prendere con cautela, considerando la natura osservazionale dello studio. Tuttavia sono risultati validi per sostenere l’opportunità di condurre studi clinici randomizzati controllati sul possibile uso degli antidepressivi nella cura del Covid-19».
Dei 7.230 pazienti studiati, 345 avevano ricevuto un antidepressivo 48 ore prima del ricovero: 195 un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina (classe SSRI) e 150 un antidepressivo di altre classi. I pazienti in trattamento antidepressivo hanno mostrato un rischio di intubazione o morte ridotto del 44%. In particolare gli SSRI hanno ridotto il rischio del 49%, mentre le altre classi di antidepressivi del 35%. Lecito quindi domandarsi se gli antidepressivi possano entrare nel bagaglio terapeutico della prevenzione e/o cura del Covid-19.
Nei fatti, di diversi antidepressivi già conosciamo le proprietà antinfiammatorie e ciò potrebbe, almeno in parte, spiegare i risultati della ricerca. Sappiamo che certi antidepressivi riducono la capacità dei virus di invadere le cellule, modulano il sistema immunitario o, come la fluoxetina, hanno una certa e diretta azione antivirale. Ciò potrebbe spiegare la riduzione della gravità dell’infezione da Sars-CoV-2 in pazienti che assumevano antidepressivi. Sono risultati interessanti che vanno tuttavia letti in modo cauto e critico poiché nella ricerca in questione la somministrazione di antidepressivi non è stata attuata in modo randomizzato e quindi non si può escludere che i pazienti più gravi non abbiano ricevuto la terapia antidepressiva proprio perché più a rischio di prossima intubazione o morte.
[Fonte: https://www.nature.com/articles/s41380-021-01021-4]
CR