L’instabilità della relazione di coppia
Instabile non è da ritenersi un termine che connota negativamente una relazione. Certo, ci sono relazioni la cui instabilità è come un movimento sismico crescente che le porterà a implodere o a esplodere (questo a seconda delle caratteristiche di personalità dei due attori), ma l’instabilità è anche, per un altro verso, ciò che garantisce la vitalità della relazione.
Voglio dire che una relazione che si percepisce come garantita è come un albero che ha smesso di dare frutti: c’è, ma la vita non scorre più. Quando ci accorgiamo di considerare il partner come «garantito», non percependolo più come persona libera di dispiegarsi nel mondo, con qualità che lo rendono piacente e desiderabile, è bene domandarsi che cosa sia ancora lui per noi e come lui possa sentirsi svuotato dalla donazione di senso di valore che una volta gli attribuivamo con la nostra ammirazione e, anche, modulata gelosia.
Vi è dunque da augurarsi che la relazione di coppia, in questa prospettiva di pensiero, rimanga – come dire – «instabile». Del resto Goethe diceva che «l’amore è un fiore meraviglioso che bisogna avere il coraggio di cogliere sul limite di un precipizio». E il precipizio non è esattamente un luogo di stabilità.
CR