Quando lui ti chiederà di più
Viviamo in un tempo dove ogni tipo di limitazione non gode di buona fama perché considerata la vetusta emanazione di una cultura in cui il desiderio e il suo freno (limite) erano incarnati dalla figura del padre. Ora che l’autorità simbolica del padre è evaporata, ogni nostra aspirazione abita la categoria del possibile e certo il sesso non si sottrae a questa nuova versione della legge. Eppure dentro ognuno di noi opera ancora un padre edipico indebolito ma con ancora qualche potere limitante nei confronti della forza costante del nostro desiderio. E così, in un tempo che ci impone di godere, ognuno di noi esprime nella relazione il personalissimo confine rispetto a cosa si può o non si può nella sessualità. Si tratta di confini molto personali non più dettati dalla cultura e quindi nella loro diversità è probabile che confliggano quando si declinano nella relazione di coppia.
Ho voluto guardare a questa criticità dal punto di vista femminile e, a tal fine, vi propongo quattro stralci di storie di mie pazienti mentre si confrontano con il loro limite sessuale, quando questo si scontra con ciò che eccita i loro compagni, ovvero quando «lui chiede di più». A ogni loro esternazione segue una mia risposta/riflessione che ha come obiettivo l’aiuto nel produrre interazioni che corroborino intimità nella coppia. Qui mi sono astenuto da considerazioni di ordine socio-psicologico in merito a una società che ha disattivato il lavoro simbolico del padre, ovvero la produzione del significante del limite.
Vorrebbe guardarmi fare sesso con una donna
«Sto col mio ragazzo da due anni» dice Michela, studentessa ventitreenne di Torino, fidanzata con Carlo, avvocato di 27 anni. «Ci vogliamo sposare l’anno prossimo e so che ci faremo una famiglia. Il solo problema è l’intesa fisica, che dopo anni inizia a essere un po’ tiepida. Lui è stata la mia prima storia importante e ci tengo molto, quindi per me il fatto che ci siano alti e bassi a letto non è un problema. Ma Carlo sembra insoddisfatto e mi fa sentire come se fossi una «suorina» se solo una volta gli dico no. Quest’estate durante la vacanza in Salento una ragazza della compagnia ha avuto verso di me degli atteggiamenti abbastanza espliciti in discoteca: mi ballava a fianco, si avvicinava e ci ha chiesto esplicitamente se volevamo fare sesso a tre. Io non ho accettato, ma da allora per Carlo è diventata una fissazione e me lo propone costantemente. Dice che vuole vedermi fare sesso con una donna. Ammetto che quella proposta mi ha intrigato, ma non sono mai stata attratta dalle donne. Che cosa devo fare? Accontentarlo e buttarmi o rischiare che questa sua «perversione» ci allontani? A volte penso che dovrei sciogliermi e che nella vita si devono provare nuove esperienze, altre volte mi domando se io sia la persona giusta per lui anche tra le lenzuola.»
Riflessione condivisa: iniziamo dalla fine, da lei che si domanda se è «la persona giusta per lui anche tra le lenzuola». Fa bene a porsi questa domanda perché è giovane e sta seriamente pensando di formalizzare la sua relazione con Carlo. In effetti tutte le persone che stanno progettando di legare il proprio destino con quello di un’altra persona dovrebbero verificare se sono compatibili tra le lenzuola. Non ci si può illudere che noi cambieremo o lui cambierà dopo che ci saremo sposati. Carlo le sta dicendo che ciò che lo eccita è la possibilità di vivere in coppia aspetti di promiscuità e più in particolare sembrerebbe gradire molto vederla amoreggiare con un’altra donna. Se è così, non si illuda che il suo sentire cambi, se quella è l’impronta del desiderio del suo fidanzato con quella deve fare i conti, adesso e soprattutto nel futuro. Le consiglio di non aver paura di cercare dentro di lei ciò che la eccita e per fare questo le suggerisco di prendere un po’ le distanze da quella edulcorata aspettativa romantica che pretende che il desiderio sia invariabilmente il figlio dell’amore. Al massimo l’amore può introdurre a questo, ma non ne è il padre e neppure il carburante. Quindi cerchi dentro di lei cosa la incendia e, se è molto distante da ciò che desidera Carlo, allora dovrà seriamente valutare se sia il caso di fare progetti importanti con lui. Si ricordi che nella felicità di coppia oggi la compatibilità sessuale non è un accessorio dell’amore bensì un pilastro.
Mi ha chiesto di usare sex toys e guardare film porno insieme
«So che oggi la visione di film porno, i giochi di ruolo e l’uso di falli in lattice sono considerati il normale armamentario della sessualità di coppia, ma non lo sono per me» dice Samantha, 34 anni, casalinga, sposata da sei anni con Giovanni. «Tempo fa ho trovato nella cronologia web del pc di Giovanni dei film porno e per me è stato un brutto colpo, ho provato fastidio verso mio marito. È vero che con la nascita dei nostri due figli abbiamo accantonato un po’ il sesso, ma non riesco a tollerare che lui guardi quella spazzatura. Non gli basto più? Ne ho parlato con lui. Mi ha detto che mi ama, che non mi ha mai tradita, che il porno lo eccita ma le cose che vede vorrebbe farle solo con me. Ho accettato di andargli incontro e dopo qualche giorno è arrivato a casa con un vibratore a due falli per una doppia penetrazione. Non ce l’ho fatta! Tutto mi pareva così innaturale, ero troppo imbarazzata. Non capisco se il problema sono i sex toys o il fatto che le cose non siano più come un tempo quando lo facevamo ovunque!»
Riflessione condivisa: nella vita dobbiamo stare attenti a non farci imprigionare dall’idea di come pensiamo dovrebbero andare le cose. Le cose non vanno come noi vogliamo, vanno e basta. Se suo marito desidera altro per la vostra relazione sessuale, è positivo che ne abbiate parlato e lui le abbia espresso i suoi desideri, che abbia sottolineato che certe cose vuole farle proprio con lei. Lei teme che si sia persa la magia dei primi tempi e guarda a queste nuove proposte in modo negativo, come nemici, come qualcosa che sancisce una differenza tra il prima e il dopo nella vostra relazione. Ma è proprio così, c’è un prima e un dopo nel desiderio delle coppie, e ciò non è una cosa negativa, accade. Il desiderio sessuale in una coppia che dura tende a scemare e va dunque difeso e alimentato, non può essere considerato un bene dato e immutabile. Suo marito in questo caso ci sta provando. Se anche lei inizierà a considerare le cose in questo modo troverà il coraggio di guardare cosa è più eccitante per lei e potrà poi raccontarglielo. Potrà accadere che le cose che vi eccitano siano diverse, ma non importa perché in quel momento avrete iniziato a dialogare in modo intimo sulla vostra sessualità. Ecco il momento in cui si inaugura il compito ineludibile per la coppia che vuole durare: custodire e accrescere insieme l’oro del desiderio sessuale.
Vuole guardarmi mentre faccio sesso con un altro
«Non sono una santarella, amo il sesso e l’idea di farlo con due uomini mi aveva già sfiorata» dice Nicoletta, 49 anni, separata e agente di commercio ad Asti. «Due anni fa ho conosciuto sul web Marco, 56 anni, fotografo milanese, separato come me. È un bell’uomo, colto ed educato, e abbiamo iniziato una storia a distanza. Insieme abbiamo sperimentato molto a livello sessuale, c’è intesa e il fatto di non vedersi spesso mantiene alta la tensione erotica. Non per vantarmi, ma sono una bella donna e gli uomini mi guardano. Ho notato che a Marco piace quando nei locali mi approcciano altri uomini: invece di ingelosirsi mi incita a mostrarmi, a vestire in modo provocante. Questo intrigava anche me, fino a quando mi ha spiazzato con una richiesta precisa: guardarmi mentre faccio sesso con un altro uomo. Mi ha detto che voleva essere il mio cuckold (termine che indica l’uomo che desidera che il partner abbia rapporti sessuali con altri uomini). Questo pensiero si è insinuato nella mia testa e adesso stiamo cercando la persona adatta. Ma non so se è la cosa giusta da fare.»
Riflessione condivisa: la fantasia di introdurre una terza persona nello svolgimento dell’interazione sessuale di coppia è una delle strutture intrinseche del desiderio. Voglio dire che l’utilizzo del terzo avviene spesso, se non sempre, durante il rapporto sessuale, anche se non ce ne accorgiamo. Per esempio in una coppia sessualmente fedele (non aperta a un terzo reale) questa fantasia è in azione tutte le volte che l’uomo gradisce che la compagna si vesta in modo provocante così da accendere il desiderio in altri uomini. Poi si torna a casa e si fa sesso eccitati, avendo utilizzato lo sguardo e il desiderio del terzo che poi nei fatti viene escluso dalla camera da letto. Ma anche quando una donna desidera essere insultata dal proprio compagno sta introducendo il terzo in quell’interazione sessuale, gli sta infatti mostrando come farebbe sesso con un altro, al netto dell’amore che li lega. Nel vostro caso state alzando l’asticella, lui vuole correre l’eccitante rischio di perderla per poi ritrovarla ancora più piena di passione quando il terzo, dopo averla posseduta, se ne sarà andato. Lei desidera sperimentare la vertigine di essere in una relazione in cui ogni piacere le è concesso, dove colui che dovrebbe limitare il suo godimento al contrario lo sdogana. Questo scenario erotico è uno dei più frequenti, ma bisogna essere prudenti nell’agirlo in concreto. Ci sono dei rischi? Certo, ci sono. Volendo sintetizzare, il terzo entra nella coppia per esserne escluso. L’entrata del terzo attiva l’eccitamento, che è tale se ne segue l’espulsione che garantisce ogni volta il ricostruirsi della dimensione intima (a due) della coppia. Il problema è che l’utilizzo regolare del terzo reale (non il terzo di fantasia) rischia di disgregare quella delicata barriera che designa la coppia come entità a sé rispetto al mondo. Se questo confine viene eroso, la percezione dell’essere due collassa e con ciò si rischia di non riuscire più a fare sesso se non con e in presenza di altri. La vostra quindi non è una fantasia strana, anzi è piuttosto comune, se condivisa può essere molto eccitante e una fantasia eccitante e condivisa spesso rende più uniti. Ma, attenzione, il tutto è da maneggiare con molta cautela perché in questo caso ciò che più unisce è in potenza anche ciò che più disgrega.
Mi ha proposto di fare sesso di gruppo insieme a lui
«Sto col mio fidanzato da un anno e conviviamo da qualche mese» racconta Ely, modella ventottenne compagna di Edoardo, pubblicitario di 37 anni. «Visto che sono animatrice in discoteca, il nostro mondo è fatto di locali e feste, così quando siamo solo noi due preferiamo la pace di casa. A letto le cose funzionano alla grande, mi sento appagata e felice. Ma sono gelosissima di lui e la scorsa estate mi ha fatto una sorpresa inaspettata potandomi in vacanza in Grecia in un locale sulla spiaggia per soli adulti… Sì, insomma, quei posti dove si gira svestiti e ci si lascia andare senza inibizioni, anche a bordo piscina. Luoghi ‘porno-chic’ battuti da scambisti. In quell’occasione il massimo a cui siamo arrivati è stato farlo davanti ad altre persone. Quando però si è trattato di andare oltre, cioè di fare sesso insieme ad altri mi sono tirata indietro. Non riesco a reggere l’idea di vedere il mio uomo con un’altra donna. Edoardo la pensa in modo differente, dice che in quel momento io non sarei certo con le mani in mano e che sarebbe intrigante condividere quest’esperienza. Ne ho parlato con un’amica che mi ha dato della bigotta e mi ha detto che se volessi organizzare una sorpresa a Edoardo mi potrebbe aiutare. Io non so se riuscirei a reprimere la mia gelosia e a lasciarmi andare.»
Riflessione condivisa: quando si è innamorati si mira ad avere un rapporto esclusivo con il proprio amato, si mira all’uno di due, tre o più è davvero troppo. Ma quando l’innamoramento si trasforma in uno dei diversi modi in cui si declina una relazione intima tra due esseri, allora lì iniziano a palesarsi le personali e preferite fantasie sessuali. Forse quella dello scambio di coppia, della promiscuità le crea più disagio che eccitamento. Forse questa non è la sua fantasia o forse ha bisogno di più tempo per prendere confidenza con l’idea. Il punto è che oggi più che nel passato le persone debbono anche misurarsi sul campo delle preferenze sessuali per vedere se sono compatibili su questo decisivo terreno. Tuttavia il modo giusto per avvicinarsi al mondo della trasgressione non è certo quello di agire per accontentare o di subire le sorprese del partner (come è accaduto in Grecia), che più che sorprese rischiano di essere «imboscate». L’incontro tra i desideri sessuali di due persone è un elemento costitutivo dell’intimità di coppia, perché le nostre fantasie sessuali, anche se in modo dissimulato, raccontano stralci significativi della nostra infanzia di cui non abbiamo consapevolezza poichè rimossi ma che trovano una velata espressione nella trama della fantasia. Quindi la condivisione delle fantasie sessuali non ha un significato meramente ludico bensì emotivo, che nel suo realizzarsi contribuisce a dare sostanza all’esperienza dell’intimità di coppia. Questo è lo spazio dove dovrete sperimentare quanto le vostre fantasie sono o meno eccitanti per ognuno di voi e quanto lei sente la disposizione di andare in soccorso al suo amato per aiutarlo a condividere la sua fantasia. Poi forse tutto ciò potrà diventare anche una fantasia agita, se lo vorrà. Ma non c’è un «per forza» o un «dover essere così» in ossequio a mal interpretate adesioni alla supposta modernità di stare nel sesso. Non si faccia, dunque, forzare e influenzare da consigli di amici un po’ superficiali, ma allo stesso tempo non abbia paura di esplorare insieme al suo compagno, nel vostro personale spazio di intimità, le cose che incendiano entrambi. Lì, nell’esplorare a fondo il suo desiderio, potrà capire qual è la sua strada e se la può percorrere insieme a lui.
CR