Quando non si deve più ascoltare il senso di colpa

Nella pratica clinica incontro donne che stanno in relazioni «sbagliate», non parlo di rapporti in crisi ma di rapporti caratterizzati da rabbia, prevaricazione e violenza. Relazioni che queste infelici tengono insieme con la colla della colpa e con la speranza che qualcosa cambierà. Ma poiché ciò non accade mai, e di certo non nella direzione del meglio, ho pensato utile tracciare i punti del non ritorno, i punti che quando attraversano una storia d’amore devono indurci a rileggerla in modo più lucido. Le brume della colpa e gli squarci delle illusioni portano ad attendere e soprattutto a rimandare la richiesta d’aiuto a una parte terza. In questo modo la congiura del silenzio sulle violenze subite rende sempre più soli, fiacca la resistenza e corrobora la sottomissione.  

Ecco allora un elenco di situazioni che, se appartengono alla vostra esperienza, devono fungere da campanello d’allarme e indurvi a non affrontarle da sole.

  • Quando l’Altro vi minaccia, per esempio, di lasciarvi è perché intuisce che è ciò che temete di più. Ha colto la vostra debolezza e la usa.
  • Quando l’Altro vi umilia e vi denigra è perché intende fiaccare la vostra autostima e rendervi più dipendenti di quanto già non siate.
  • Quando il partner non vuole che frequentiate amici e familiari è perché intende isolarvi da tutti. Perdere la possibilità di confrontarsi con altre persone annebbia la nostra capacità critica e induce ad assumere come vero il punto di vista dell’aguzzino.
  • Quando ricevete il primo schiaffo è perché il partner sente ormai di avervi in pugno. La sacra barriera che vi rende altro da lui, che definisce il vostro statuto di soggetto è stata infranta. Lasciar correre, giustificare, significa che quello schiaffo non inaugura un duello tra due soggetti ma sancisce la vostra schiavitù.
  • Quando arriva a picchiarvi è troppo tardi per tutto. Non resta che fuggire dalla prigione.
  • Quando decide di fare sesso a prescindere dalla vostra disponibilità e/o vi costringe ad attività sessuali che non vi piacciono. Ciò accade perché non siete più percepiti come soggetto sovrano di se stesso, ma come oggetto di proprietà dell’Altro. 
  • Quando vi chiede perdono per la seconda volta, perché ci sarà di certo la terza!