Ruolo della vitamina B6 nelle sindromi ansioso/depressive
Uno studio pubblicato sul Journal of Human Psychopharmacology: Clinical and Experimental ha reclutato nell’arco di 5 anni 478 partecipanti di età compresa tra 18 e 58 anni (età media 23 anni), in maggioranza donne (381). I partecipanti allo studio sono stati assegnati in modo casuale a ricevere compresse di vitamina B6 (100 mg di pirossidina cloridrato), vitamina B12 (1000 μg di metilcobalamina) o placebo una volta al giorno per un mese.
I partecipanti hanno completato questionari per la valutazione dell’ansia e della depressione prima e dopo la supplementazione. L’analisi dei dati ha rivelato una significativa riduzione dei sintomi dell’ansia e della depressione dopo la supplementazione, soprattutto con vitamina B6. Però, attenzione, perché gli stessi autori avvertono che si tratta solo di un’indicazione da approfondire con ulteriori studi e raccomandano cautela nell’assunzione di supplementazioni di vitamina B6 ad alte dosi. Questa è una raccomandazione opportuna, poiché il sovradosaggio può avere effetti collaterali anche gravi. L’assunzione, infatti, di quantità elevate di vitamina B6 può causare una neuropatia sensoriale potenzialmente irreversibile. Il limite massimo di sicurezza definito dagli esperti è di 100 mg al giorno, che è il dosaggio utilizzato nello studio citato. Quanto detto non giustifica l’assunzione indiscriminata e fuori controllo medico della vitamina B6, suggerisce però l’opportunità di misurare la vitamina B6 nei soggetti affetti da ansia e sintomi dello spettro depressivo per effettuare un’implementazione di essa, qualora il suo valore sia sotto il range di normalità.
CR